A.D.R. sta per Alternative Dispute Resolutions e tale dicitura raccoglie, da un lato (tecnicamente), una serie di istituti come la mediazione – obbligatoria e facoltativa – la negoziazione assistita, gli arbitrati -rituali e irrituali; dall’altro lato, l’acronimo citato individua anche una interessante e virtuosa inclinazione di alcuni, tra noi professionisti, nel preferire i meccanismi stragiudiziali per risolvere questioni che possono avere adeguato bilanciamento fuori da un processo. Infatti, dopo un percorso di formazione teorico-pratica di stampo accademico che ho svolto in circa tredici anni, dapprima presso l’Università del Salento (Laurea Triennale in Scienze Giuridiche nel 2008, Laurea Specialistica in Giurisprudenza nel 2010, Diploma presso la Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali nel 2012) e, successivamente, presso la Scuola IQ di Formazione Giuridica Avanzata per Magistrati del Consigliere di Stato Francesco Bellomo (2012-2014) e un master di II° livello presso l’associazione ”Il trust in Italia” del prof. M. Lupoi (2017) con superamento dell’esame per divenire Professionista accreditato nazionale, il mio approccio professionale si è affinato con la quotidiana esperienza legale, nelle aule di tribunale e fuori da esse.
Un risultato che possa definirsi gratificante per il cliente, a mio parere, DEVE essere raggiunto con il minor ‘’costo’’ per la persona, e per tale intendo:
- il costo economico (le azioni giudiziarie oggigiorno sono divenute un autentico ”privilegio sociale”);
- il costo ‘’umano’’ (un processo provoca turbamenti interiori anche al più scaltro imprenditore, abituato giornalmente al tumulto del commercio);
- il costo temporale (oggi bisogna valutare, per domani, quanto lasciare aperta una parentesi della nostra vita, perchè in tribunale scorrerà una quota della nostra storia personale);
- il costo dell’incertezza del risultato (il sistema giudiziario è composto da persone umane, con relativi difetti, bisognerà dunque mettere in conto che le aspettative di parte possano avere epiloghi imprevedibili, perchè dipendenti da soggetti terzi rispetto al proprio difensore. Va quindi ben valutato quando rimettersi ad una decisione del tribunale anziché ottenere un buon compromesso stragiudiziale).